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A Serra de’ Conti (AN) si conclude il Grand tour delle Marche, il circuito di 32 tappe attraverso gli eventi della Regione, con numeri da capogiro!
Dopo sette mesi e ben trentadue tappe attraverso altrettante manifestazioni, l’edizione 2017 del Grand Tour delle Marche si conclude nell’entroterra anconetano.
Una chiusura da grandi numeri, quella ospitata a Serra de’ Conti, ultima tappa del Grand Tour, con la storica Festa della Cicerchia. Nel teatro comunale tanti amministratori ed imprenditori giunti da tutte le Marche hanno realizzato gli “stati generali” di questa entusiasmante cavalcata alla scoperta delle unicità che contraddistinguono la nostra regione, al ritmo dello slogan “Il modo migliore per viaggiare nelle Marche è viverle!”.
“Doveva vivere solo per l’anno di EXPO 2015, il Grand Tour delle Marche– ha ricordato il vicepresidente di ANCI Marche, Goffredo Brandoni – ed invece si è consolidato ed è cresciuto in maniera esponenziale. Ora guardiamo al futuro con grandi obiettivi”.
Numeri significativi, quelli comunicati ieri, per il progetto Tipicità-Anci Marche nato per realizzare lo storytelling del territorio attraverso gli eventi che celebrano due fondamentali attrattori: cibo e manualità, ossia il “saper fare” marchigiano che si spettacolarizza attraverso manifestazioni dedicate.
Ben 32 eventi in sette mesi, con grande attenzione alle aree colpite dal sisma, dove sono stati intensificati gli sforzi del circuito per accendere i riflettori sulle tante ricchezze di quelle comunità.
Più di 250.000 visitatori in totale. Oltre 400 articoli giornalistici dedicati, dieci servizi di RAI e Mediaset a livello nazionale. Ed ancora, 50.000 depliant e cartoline diffusi sul territorio e più di 410.000 visualizzazioni sui social, oltre ad una piattaforma digitale dedicata altamente innovativa. Una menzione a parte merita la creazione di “pacchetti turistici” dedicati a ciascuno degli eventi del circuito, che favoriscono la reale “fruibilità” delle iniziative anche per un’utenza extraregionale ed estera.
“Il Grand Tour non solo aggrega le eccellenze – ha sottolineato il direttore di Tipicità, Angelo Serri – ma nel mettere in rete eventi-vetrina delle tradizioni, dell’enogastronomia, della manualità e dei paesaggi, unisce i genius loci e forma un mosaico, del quale ogni manifestazione è un tassello che rappresenta l’essenza e l’anima della comunità che la organizza”.
Un circuito virtuoso capace di valorizzare le identità, ma anche di sviluppare nei fatti una consapevolezza “aumentata” delle comunità locali sulle potenzialità del fare squadra, di collaborare sui progetti e quindi di sviluppare nuove proposte di accoglienza turistica.
Gli amministratori presenti hanno sottolineato la capacità aggregativa del circuito, che ha fatto nascere sinergie inedite tra mondi tra loro apparentemente distanti, ma insieme fortemente attrattivi. E così la fisarmonica “dialoga” con il vino o con la birra artigianale, il restauro artistico con la birra artigianale, i manufatti romani con le produzioni fashion e cosi via, creando nuove forme di espressione che piacciono a turisti e residenti!
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