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In diretta on-line dal festival Tipicità, l’anteprima nazionale di presentazione del libro a cura dell’Accademia dello Stoccafisso di Calabria
Martedì 8 dicembre, alle ore 16.00, in diretta on-line dal festival Tipicità (www.tipicita.it) di Fermo (FM), sarà presentato in anteprima, il volume “La Via Italiana dello Stoccafisso”, edizioni Lyriks per l’Accademia dello Stoccafisso di Calabria. Alla diretta condotta da Angelo Serri, direttore del Festival, che rappresenta oggi un must tra gli appuntamenti dell’enogastronomia di tradizione della Regione Marche, parteciperanno i co-autori del libro e i sindaci dei comuni di Cittanova e Mammola, comuni in cui lo stoccafisso è una forte tradizione e oggi a marchio De.C.O. (denominazione comunale d’origine).
“La Via italiana dello Stoccafisso – sua maestà il merluzzo atlantico sovrano delle isole vichinghe Lofoten: la sua storia e i suoi rapporti con la dieta mediterranea dal 2010 dichiarata dall’UNESCO patrimonio scientifico e culturale dell’umanità”, come spiega nelle note conclusive il curatore del volume Nino Cannatà e vicepresidente dell’Accademia dello Stoccafisso di Calabria, prima ancora di diventare un libro, è un progetto partito da lontano, che ha percorso idealmente l’Europa, dalla Norvegia alla Calabria, fino al centro del Mediterraneo. L’idea, nata con la “Dichiarazione di Portonovo” (Ancona, 15 agosto 2015) e sottoscritta dalle confraternite, dalle accademie e dalle associazioni che hanno deciso di valorizzare lo stoccafisso in un’unica rete nazionale – continua Cannatà – ha preso forma ed è cresciuta anche in Calabria grazie all’omonima conferenza che, svoltasi il 16 giugno 2019 presso la Villa Academy di Cittanova (RC), grazie agli illustri ospiti e ai qualificati relatori, i cui contributi sono confluiti nel volume, ha aggiunto un importante tassello alla storia dell’introduzione dello stoccafisso in Italia. Un’iniziativa culturale e, naturalmente, anche gastronomica, in cui lo stocco, grazie alle sue caratteristiche nutrizionali e nutraceutiche, è stato riconosciuto come alimento cardine della dieta mediterranea e come fattore culturale che ha orientato l’alimentazione e la cultura alimentare già mille anni or sono.
Come sottolineato nell’introduzione, la “pubblicazione è frutto di anni di ricerca, sia storica che scientifica nonché gastronomica. Una ricerca collettiva e pluridisciplinare, che stravolge la storia del lungo viaggio dello stoccafisso in Europa e in Italia, anticipandone di alcuni secoli l’arrivo e collocandone il primo approdo proprio lungo le coste tirreniche del sud Italia, grazie a quel popolo di “barbari geniali” che furono i Normanni, discendenti dei valorosi Vichinghi.”
L’elegante volume, riccamente illustrato, contiene gli scritti di Saverio Montebianco Abenavoli, già Direttore emerito del’U.O.C. di Epatologia del Policlinico Universitario di Germaneto (Catanzaro), autore di diversi saggi storici, che riscopre l’introduzione dello stoccafisso nel sud Italia grazie all’avvento dei Normanni, diretti discendenti dei Vichinghi; di Otello Fabris, storico della gastronomia del Medioevo e del Rinascimento, autore della più importante ricognizione italiana sullo stoccafisso; di Antonio Longo, già sindaco di Mammola (RC), autore di un recente volumetto sullo stocco mammolese; di Ludovico Montebianco Abenavoli, autore di numerose ricerche scientifiche, professore di Gastroenterologia presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro, e di Rosario Previtera, agronomo ed esperto di sviluppo locale e delle filiere agroalimentari multiregionali, fondatore della Nutraceutical Academy. Presentazione, premessa e introduzione sono, rispettivamente, di Trym Eidem Gundersen, Direttore Italia del Norwegian Seafood Council, di Bruno Gambacorta, giornalista RAI, ideatore e conduttore di Eat Parade, e dello chef Enzo Cannatà, Presidente dell’Accademia dello Stoccafisso di Calabria.
Trym Eidem Gundersen, ringraziando l’Accademia dello Stoccafisso di Calabria per il prezioso contributo nel custodire e diffondere la tradizione di questo prodotto ittico nel sud Italia, sottolinea come il suo commercio abbia dato vita a profondi legami tra il nostro Paese e la Norvegia, promuovendo importanti gemellaggi fra le regioni produttrici e alcune città delle principali aree di consumo in Calabria, ma anche in Campania, Sicilia, Veneto, Liguria e Marche, e contribuendo alla nascita di confraternite e accademie, come l’Accademia dello Stoccafisso di Calabria.
Per Bruno Gambacorta, infine, il libro presenta una interessantissima visione, tentando di far luce sulla confusione dei vari nomi attribuiti al pesce e ai suoi derivati, e soprattutto azzardando una tesi – innovativa ma plausibile – sull’epoca e sulle modalità del suo approdo nella nostra penisola.
Il volume, utile strumento di conoscenza, racconta “il leggendario percorso culturale, scientifico e gastronomico del prezioso merluzzo atlantico lungo il Belpaese fin dalle incursioni vichinghe nel sud Italia” e rappresenta un primo momento di confronto e di studio delle fonti più remote per recuperare e rafforzare la stretta relazione tra storia, territorio, tradizione, cultura gastronomica e dimensione identitaria di un cibo che, come pochi altri, è stato “risorsa di civiltà” e ingrediente di un’alimentazione mediterranea che ha accomunato e accomuna ancora oggi molti dei popoli che si affacciano sul Mare Nostrum.
Accademia dello Stoccafisso di Calabria ( www.accademiadellostoccafisso.it)
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